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Software design

Sviluppiamo componenti, strumenti e piattaforme digitali su misura dei contenuti, potenti per gli editors e la distribuzione.

Bart Howard compose Fly me to the Moon nel 1954, Frank Sinatra la cantò al mondo e Buzz Aldrin, pilota del modulo lunare dell’Apollo 11, la ascoltava mentre si preparava allo sbarco insieme a Neil Armstrong. Il viaggio di una canzone che si intreccia con l’ingegneria aerospaziale, i calcoli, l’addestramento militare.

Raccontare storie così ricche di contenuti eterogenei richiede gli stessi ingredienti che hanno reso possibili queste storie: studio, tecnica, intuizione, esperimenti, tempo.  E iterazioni. Fare, disfare, rifare meglio, e volare ancora più lontano.

Da anni lavoriamo a libri digitali, esercizi interattivi, infografiche, strumenti per l’accessibilità, mappe e oggetti multimediali di ogni natura.

Tutto questo ci ha portato a costruire un Catalogo di componenti che è sia guida per gli sviluppatori che riferimento per progettisti e redattori, rafforzando la nostra idea che lo sviluppo software sia uno strumento più che un artefatto. Armstrong e colleghi entrano ed escono dalle demo creando relazioni tra i componenti e la possibilità per gli autori di trovare un nuovo, originale modo di raccontare le loro storie tramite le tecnologie offerte.

Piccoli e grandi ingranaggi

Gli ingranaggi che muovono le storie hanno diverse forme e diverse funzionalità. Basta un bottone grande appena il palmo di una mano per avviare i motori di un razzo, mentre per riprodurre una playlist musicale ne usiamo almeno tre.

Tutti i componenti sono costituiti da ingranaggi all’apparenza elementari come bottoni, campi di testo e di controllo, ma che definiscono le primitive per una user experience molto vasta e sofisticata. Per esempio, il componente “bottone” si occupa di ottimizzare la ricezione di gesture come click e tap e di attivare i corretti stati di hover, active, pressed e focused, sia quando si usa un mouse, la tastiera o le dita.

Grazie al funzionamento di questi ingranaggi, abbiamo potuto creare componenti più complessi, accessibili e coerenti nell’usabilità.

Nuovi orizzonti, nuovi media, nuovi motori

Il Web continua ad arricchirsi di formati e tecnologie che ci consentono di fruire di contenuti incredibili. Così il modulo lunare pilotato da Aldrin si mette a confronto con un’illustrazione, o si arricchisce di informazioni puntuali, anche in 3d. L’utente  può scorrere i capitoli di un documentario, o esplorare la stessa storia delineata su una timeline di eventi, o immergersi nel paesaggio lunare insieme ai protagonisti.

Abbiamo imbrigliato queste tecnologie per creare componenti che consentono di visualizzare questi contenuti in maniera semplice, personalizzabile e del tutto agnostica alla tecnologie di back end. Oltre all’UX ne abbiamo curato la progettazione a 360 gradi: la struttura del dato, la componibilità, l’interoperabilità, i flussi e gli strumenti di redazione. Ad ogni iterazione l’artefatto di una lavorazione diventa esperienza e poi strumento. Non si tratta di semplice riutilizzo del codice, ma di un flusso continuo di evoluzioni a vantaggio dei progetti serviti.

Componenti speciali, specializzati e specializzanti

Man mano che ingranaggi e componenti entrano nella disponibilità di un designer, ecco che questi comincia non solo a creare legami sinergici tra di essi, ma anche a costruire nuove esperienze, a capire quali nuovi ambienti possono essere prototipati, sviluppati e stressati.

Nuovi strumenti per la leggibilità e l’accessibilità, esercizi classici per l’insegnamento e media per l’apprendimento di nuove lingue sono diventati veri e propri macchinari che a loro volta possono integrarsi in contesti ancora più grandi e ricchi.

Tornare sulla Terra e ripartire

Mettere insieme questi componenti perché possano essere utilizzati in servizi, siti web o applicazioni è stata la sfida progettuale e tecnologica che ci siamo posti in questi anni. Ciascuno di questi elementi viene distribuito come un modulo che può essere quindi venduto e integrato singolarmente nel progetto.

Nell’ecosistema Cultura creato per il Comune di Bologna usiamo mappe geografiche per localizzare eventi e luoghi, fare il confronto tra fumetti e fotografie e slideshow per gallerie di immagini. Nei Learning Objects costruiti per Società Dante Alighieri e Feltrinelli Scuola abbiamo mischiato esercizi (molto) interattivi e media specializzanti come gallerie, video karaoke e video quiz.

Il bottone come che utilizziamo nei nostri siti web è lo stesso che viene utilizzato per inviare le risposte di un esercizio, fare play di un video, zoomare una mappa, e scorrere alla slide successiva, un semplice ingranaggio di un ecosistema che cresce, si migliora e mira ad andare sempre più lontano.